Il nostro Opuscolo Informativo

QUESTO OPUSCOLO ESPRIME,

con chiarezza, la volontà di condividere le conoscenze, ma anche le responsabilità dei percorsi di trattamento per le forme di sofferenza più gravi (soprattutto quando hanno una lunga durata).

Una piena condivisione delle scelte, da parte della persona che esprime il grado maggiore di sofferenza e dei suoi familiari, è quanto chiedono, da tempo, le associazioni degli utenti e dei familiari. Lo chiedono per evitare (o ridurre al minimo) gli interventi coercitivi, ma soprattutto per evitare tensioni inutili (tra utente e familiari, tra utente e operatori, tra familiari ed operatori), che rallentano, o mettono in pericolo, i percorsi terapeutici e abilitativi.

Anche nelle situazioni con una evoluzione meno favorevole, questo dialogo tra i soggetti più direttamente coinvolti può consentire di non cedere al pessimismo, o alla tendenza ad isolarsi, rinunciando ad investire sulle capacità che ogni persona continua ad avere, anche in presenza di un disturbo mentale grave. Investire su queste capacità, sempre presenti, è una responsabilità che va condivisa con tutte le forze politiche e sociali che credono nei principi della riforma di 40 anni fa.

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